Intervista all’insegnante

1- Esistono  talmente tanti tipi di Yoga oggi: Hatha, Ashtanga, Bikram, Dynamic, Odaka, Mentale… Come si fa a scegliere quello più adatto?

“La scelta del corso, o della tipologia di Yoga da seguire ricade sicuramente su quello che, dopo averlo provato, ci lascia delle belle sensazioni, quello più adatto a noi è quello che ci fa stare meglio. Oggi infatti c’è molta confusione su che cosa è Yoga, tradizionalmente i sentieri sono 4: Hatha (Yoga dello sforzo), Bakti (Yoga della devozione), Jnana (Yoga della conoscenza), Karma (Yoga dell’azione). Sono tutti importanti e tutti strettamente legati l’uno all’altro. Sicuramente il tipo di Yoga che tiene conto di tutti gli aspetti della persona è lo Hatha Yoga perché prevede un ampia componente fisica che si esercita per arrivare a domare la componente mentale.”

2 – A tutte le persone che pensano o hanno pensato di cominciare a praticare Yoga , cosa consigli? Molti non riescono nemmeno a toccarsi i piedi o soffrono di dolori cronici (collo, schiena ecc..) come possono affrontare gli Asana?

“A tutte le persone che pensano di iniziare Yoga consiglio di cominciare con dolcezza, movimenti lenti che insegnano a prendere contatto con il proprio corpo, a muoverlo, vedendo che piano piano i dolori si riducono fino a scomparire. Il corpo è fatto per muoversi. Praticare Yoga non  significa arrivare oggi a prendersi le dita dei piedi, ma significa provare ascoltando il proprio corpo a capire  perché non ci arriviamo, conosceremo sicuramente molti aspetti della nostra persona, questo è yoga.”

3 – C’è un età massima entro la quale iniziare?

“Non c’è un età, E’ SEMPRE IL MOMENTO GIUSTO PER COMINCIARE A PRATICARE YOGA, perché la pratica è un “conoscersi”, è introspezione, possiamo cominciare a tutte le età.”

4 – Attrezzatura: cosa serve per cominciare?

“Per cominciare a praticare Yoga servono solo indumenti comodi possibilmente di cotone e il tappetino che deve essere antiscivolo, permettendoti una buona stabilità nelle posture in piedi, niente attrezzi strani.”

5 – Meglio un corso in palestra o in una Shala Yoga dedicata?

“Siccome la pratica è un momento in cui si cerca di rivolgere i sensi all’interno è sicuramente meglio una Shala dedicata, ci aiuta ad evitare molte distrazioni (come la musica troppo alta del corso nella sala accanto, o il vociare di altre persone prese in allenamenti differenti in palestra). Il luogo ci condiziona mentalmente ed emotivamente, per cui è importante che sia il più neutro possibile.”

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6 – Quanto deve durare una lezione perché sia proficua? Alcuni centri fanno lezioni da 45 minuti altri da 120…

“La pratica è strettamente personale. Come insegna Desikachar, figlio di T. Krishnamacharya “il praticante si adegua alla pratica ma al tempo stesso la pratica vuole adeguata al praticante”. Si comincia con 45/50 minuti scoprendo, con il tempo, che sarà il corpo a godere con una pratica più lunga, a seconda dell’evoluzione della stessa.”

7 – Pensi ci sia un limite al rapporto numero do allievi / insegnante? Ho visto classi con più di 30 persone…

“Un insegnante può seguire al meglio un gruppo costituito da 8/10 persone piuttosto che gruppi molto numerosi. E’ molto importante che l’insegnante sorvegli ogni movimento di ogni praticante ed è doveroso che corregga un movimento sbagliato, dopo aver suggerito di non andare oltre le proprie possibilità.”

8 –  Quanto deve costare una lezione? Ci sono promozioni a meno di 5 Euro per lezioni in gruppo, come lezioni private a più di 50 Euro.

“Tutto stà nell’umiltà dell’insegnante, è giusto chiedere il giusto. Mediamente una lezione di gruppo costa 10/12 Euro, ricordando che in India gli insegnamenti venivano impartiti gratuitamente o in cambio di collaborazione nell’Ashram.”

9 – Cibo: quale è la migliore alimentazione per affrontare al meglio le tecniche Yoga? Cosa si può mangiare prima e dopo una lezione?

“Indipendentemente dalla pratica una sana e corretta alimentazione è quella Vegetariana, meglio Vegana in quanto le proteine animali infiammano ed intossicano il corpo. Dato che la pratica dello Yoga verte a purificare corpo e mente allora che teniamo conto anche dei principi etici che sono le fondamenta dello Yoga. Patanjali ci insegna che il primo precetto è Ahimsa,  la non violenza verso sé stessi e verso gli altri, animali compresi.

La pratica viene eseguita a stomaco vuoto in modo tale che l’energia non vada all’apparato digerente ma a muscoli ed organi emuntori, in oltre anche la mente rimane lucida e più facilmente si può concentrare.  Possiamo eventualmente fare uno spuntino con frutta secca ed un te verde un paio di ore prima della pratica, è suggerito consumare il primo pasto almeno mezz’ora dopo aver finito la lezione.”

10 – Ritiri: perchè farne uno?

“Perché ci permette di immergerci in ritmi e luoghi più idonei alla ricerca interiore, senza essere frastornati, distratti dalla giungla dell’esistenza, dunque pratica quotidiana. Inoltre anche un rigoroso stile alimentare sano predispone con più facilità mente e corpo alla conoscenza del Sè. Gli occhi devono vedere cose belle. Le orecchie devono sentire suoni piacevoli. Il ritiro è sicuramente un’ occasione per sperimentare l’armonia: con noi stessi, con gli altri, con il mondo intero, lasciando in noi tracce tangibili.”

11 – Un libro sullo Yoga per chi vuole saperne di più?

“Il cuore dello yoga” di TKV Desikachar. E’ un libro che contiene le informazioni sufficienti e necessarie per comprendere cosa è lo yoga rimanendo fedeli alla tradizione indiana, è di facile comprensione per noi occidentali, scorrevole, piacevole oltre che interessante.”

12 – Una citazione ispirante per nuovi praticanti?

“Abbiamo un dovere verso il nostro corpo: quello di mantenerlo sano e forte. Abbiamo un dovere verso la nostra mente: quello di svilupparne le facoltà. Abbiamo un dovere verso il nostro spirito: quello di scoprire la nostra vera origine.”

Paramahansa Yogananda

13 – Ma fare Yoga è faticoso… e se facessi solo meditazione?

La meditazione non è un “Fare” come siamo abituati sentire, ma uno stato che si attinge attraverso un percorso ben strutturato da Patanjali (Ashtanga Yoga – le otto membra che costituiscono lo Yoga): Yama, cose da cui astenersi e Nyama, le osservanze, cosa fare. Poi gli Asana, le posture da praticare quotidianamente; Pranayama, tecniche di controllo dell’energia attraverso il respiro; Pratyahara, interiorizzazione dei sensi; Dharana, concentrazione; quindi Dhyana, la meditazione; conclude il raccoglimento perfetto, o Samadhi.

14 – Perché sei diventato insegnante? Racconta un aneddoto sul tuo percorso fino ad oggi.

“Sono diventato insegnante perché ho visto quanto lo yoga mi ha aiutato nella vita quotidiana. Mi sono ritrovato a vedere quanta forza, quanto coraggio, quanta pazienza, quanta energia, quanta volontà mi ha regalato con certamente l’aiuto ed il supporto di compagni ed insegnanti che sono stati e sono tutt’ora fondamentali. La pratica quotidiana e la fede nel Tutto sono una guida di cui tutti possono e dovrebbero beneficiare. Ecco quindi la passione che mi spinge a divulgare cercando di contribuire a fare del bene. La scintilla è scoccata quando, adorando il mio primo insegnante, coglievo in lui l’umiltà maturata nel suo cammino attraverso lo Yoga, pertanto, ancora una volta, ringrazio.”

Intervista a cura di Elisa Reverberi

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